Step #3 - Il Blog

Ogni partecipante al corso è invitato a creare un Blog, su cui giorno dopo giorno scrivere i propri commenti, le propria considerazioni, i propri appunti intorno alla "cosa".

Il Blog è un Web-Log ossia un diario scritto e pubblicato nel Web. Il nome deriva dal LogBook, il diario di bordo di navi (e aerei) su cui si annotano i particolari salienti di ogni viaggio. Il nome "log" inizialmente faceva riferimento a ciocco di legno usato per misurare la velocità di una nave in nodi. A uesto proposito si rimanda a un articolo di Vittorio Marchis apparso sulla Rivista "Radio Kit Elettronica" (6, 2018).



Ecco alcuni passi dell'articolo citato: "Prima del LogBook arriva il “log” e l’origine di questa parola ha radici nel vocabolario dell’antico norvegese per designare un grosso tronco tagliato. Infatti i glottologi fanno derivare questa parola dalla radice liggia, donde l’inglese to lie, ovvero giacere, perché il log è un tronco tagliato; altri etimologisti facendo riferimento al suono della parola la riconducono a qualcosa di massiccio, donde clog che significa genericamente “pezzo di legno”. [...] Negli anni '70 del Seicento incominciò a entrare in uso il termine log-book che nei secoli successivi, e precisamente nel 1842, come attestano le cronache linguistiche nel linguaggio marinaresco, fu semplicemente abbreviato in “log”. Si tratta del diario di bordo su cui si annotano giornalmente i dati di navigazione, velocità della nave, forza del mare e del vento, e tutti gli altri eventi che interessano la storia del viaggio. Anche in questo caso il pezzo di legno entra di diritto perché esso è parte essenziale del primo sistema di misura della velocità di navigazione. Il log, un pezzo di legno che via via assunse forme più consone alla sua funzione, era assicurato all'estremità di una cima (“logline” o “chip log-line”) che riportava dei nodi a intervalli regolari. L'invenzione è da attribuire al portoghese Bartolomeu Crescêncio all’inizio del Cinquecento ma il primo documento che ne riporta l’uso risale al 1574 nel volume “A Regiment for the Sea” di William Bourne. Allo strumento era associata una clessidra che misurava un intervallo di tempo di mezzo minuto o più precisamente di 28,8 secondi."




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