Le origini delle parole

Giovanni Semerano è stato un linguista storico che ha ricercato nelle antiche lingue europee e mesopotamiche la nascita  della nostra cutura spostano il baricentro di origine dalla Grecia e dal Mediterraneo al'Asia. La consultazione dei suoi Dizionari etimologici. (Basi semantiche delle lingue indeuropee. Dizionario della lingua greca. Dizionario della lingua latina) è un utile strumento per allargare gli orizzonti. (Si vedano i materiali riportati sul portale della didattica)


Questo è un brano tratto dall'introduzione del Dizionario etimologico della lingua greca:

"Uno dei piij, trasparenti, per le sue origini, tra questi nomi antichi è
quello di «Eburàcum», che sarà la splendida città inglese di York: Caer
Èbrauc celtico, E certo voce prelatina che ha avuto larga fortuna con l’americana
New-York: la collocazione deH’abitato primitivo era al centro della
depressione della Vale of York^ alla confluenza dei due fiumi Foss e Ouse:
la sua modesta elevazione segnò il punto di più agevole attraversamento.
L’etimologia è affidata a due voci di origine semitica col significato “di là
dall’acqua” “attraversamento dell’acqua” : accadico ebberu (‘travelling
across’), ebar (‘beyond’), eberu (‘to cross: water’) e la voce col senso di
“acqua” , “fiume” : accadico agu (‘current, flow of water, ‘wave’).
E per puntualizzare la voce shire, di Yorkshire, che riappare nel senso di
districi, in uso nell’Old English e che torna in Sher-field, Shir-land etc., occorre
premettere che nulla si seppe, perché l’antico alto tedesco scira, che
emerge in due glosse nel senso di carica, non può ricondursi al latino «cura».
Una base remota, non ignota al latino, col senso di “ripartizione”, “dipartimento”,
ci richiama alla voce semitica skr: alla base cioè di accadico sekèru,
sakàru “separare” , “sbarrare” , “dividere” , “ chiudere” (‘to dam up,
to dose’). Il cui sostantivo è sikru (‘seclusion, cloistering, weir, dam’). La
base dà origine al latino «sacer» col senso, originariamente, di “riparato dal
profano” , di cui nulla si seppe; così «sacrarium» etc. E si torna all’origine
stessa di “Britannia” : accadico berìtu, birltu “terra circondata dalle acque”
, isola (‘terrain surrounded by water, island’)."

E per incuriosire il lettore di questo Blog:

"Un altro paradigma, fra tanti, a definire il senso della irradiazione, è antico
indiano màdhu sostantivo: esprime ciò che è dolce: bevanda, cibo, miele e
toma nell’osset, digor mud “miele” ; nel greco methu, vino dolcificato, nell’antico
alto tedesco metu “idromele” , in méli miele, nel finnico mete-, ungherese
méz-, cinese mjét > mi, nel cino-coreano mil, nel giapponese mitsu; da
*madu- risulta il turco e mongolico bai “miele” ; torna dunque in tocario
mot “bevanda afrodisiaca” , nell’antico slavo *medv- la più antica documentazione
del semitico mtq , mtq resta l’antico babilonese matàqu “essere
dolce” (‘to become sweet’), matqu “dolce” (‘sweet’): l’arabo madi ha
avuto la sua parte nella dilatazione delle aree di diffusione."

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