Il giocatore di scacchi meccanico

L’automazione non è il destino manifesto del progresso tecnologico e, proprio come nel giocatore di scacchi di Maelzel di cui ci parla Poe in una famosa novella tratta da una storia vera, l’automa non libera gli umani dal lavoro, ma li fa lavorare più di prima, solo in posture più scomode e squalificate. Non ho nulla da eccepire al racconto, tranne il genere letterario in cui lo colloca, che è piuttosto quello dei racconti dell’orrore. Nondimeno, Poe classificò il suo Turco Meccanico tra i racconti fantastici, e io lo seguo non per ragioni letterarie, bensì politiche e filosofiche. (Maurizio Ferraris, Documanità, Roma-Bari, 2021, p. 308)



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